Come in un dispositivo virtuale, un piccolo schermo trasmissivo che interagisce con la percezione visiva, le immagini si collocano all’interno di mappature geometriche, dove sigle e codici alludono a una segnaletica di invenzione. Un processo creativo e circolare che mantiene la memoria di linguaggi contrapposti: lo sviluppo di una tecnica digitale e l’esperienza della manualità.

Viaggi di carta e ritagli sparsi, producono nuovi itinerari dove immagine e immaginazione si sovrappongono sullo stesso piano, fino a coincidere. Questa analisi dei luoghi rappresentati offre la possibilità di ricostruire esperienze vissute o solo percepite nella distanza, nella memoria e nella suggestione.

Come un viandante, si sperimenta una solitudine contemplativa nell'osservazione dei luoghi, ricercando una relazione empatica con l'ambiente, registrando tracce audio e raccogliendo elementi durante le perlustrazioni, da disporre sul tavolo come reperti. Il progetto nasce da un fare fluido senza schematismi, nel naturale disporsi dei disegni e dei dipinti l'uno accanto all'altro. Sono i riferimenti culturali di un girovagare attraverso i luoghi, con il desiderio di andare nelle città per aprirsi a nuove dimensioni del quotidiano.